Pasqua   2013
Ogni comunità trae le sue origini da un evento forte sconvolgente capace di suscitare interesse sempre nuovo nelle persone e lungo le generazioni che si susseguono.
Tale è l’origine della Comunità Cristiana.
Essa è scaturita dall’evento pasquale della Morte e Risurrezione di Gesù.
La morte del Maestro aveva spento nei cuori dei discepoli l’entusiasmo e le speranze nate dalla sua predicazione.
Ora la sua Resurrezione riaccende la fede nell’animo di chi lo segue e ogni uomo si sente coinvolto in questa vicenda drammatica e gloriosa, umana e divina, perché ogni uomo soffre l’angoscia della morte e l’anelito alla vita immortale.
La notizia, davvero lieta, della Resurrezione del Maestro si è sparsa nel mondo attraverso i testimoni. Le persone si aggregano per “ricordare” per rivivere, per partecipare di questo evento. Da questa “memoria” deriva la celebrazione domenicale del popolo di Dio. La Pasqua settimanale – “Domenica: giorno del Signore” – vuole infatti ricordare la Resurrezione di Gesù come garanzia e premessa alla risurrezione di ogni uomo.
Tutti sperimentiamo il passaggio dalla vita alla morte, un passaggio certo e irreversibile che mortifica il desiderio e la gioia di vivere. Il passaggio di Cristo dalla morte alla vita invece infrange le leggi inesorabili della morte. “Chi crede in me – dice il Signore – anche se muore, vivrà” (Gv. 11,54). Ora, la Comunità Cristiana in ogni celebrazione domenicale annuncia “la morte del Signore” e proclama la Resurrezione nell’attesa della sua venuta”.
E l’ingresso ufficiale nella Comunità Cristiana avviene con la celebrazione del Battesimo, il Sacramento dell’iniziazione cristiana.
Il Battesimo è il primo passaggio dalla vita naturale alla vita di grazia, dal mondo alla chiesa, attraverso una morte simbolica, significata dall’immersione nell’acqua. L’uomo del mondo con la sua logica egoista annega nell’acqua battesimale perché possa riemergere l’uomo nuovo rinato in Cristo, capace di camminare verso la pienezza della vita.
Ma questo cammino ha senso ed è possibile solo nel contesto della Comunità Cristiana. È essa infatti il popolo Nuovo che attende il Convertito, il Battezzato all’altra sponda per accoglierlo. Solo la Comunità ha la garanzia della nuova vita in Cristo, perché possiede lo Spirito del Risorto.
Ora la solenne veglia Pasquale, che anche quest’anno avremo la gioia di celebrare, è piena di tutti questi significati del Battesimo e della Vita Nuova. Tutto in essa parla di Nuova Nascita, di nuova creatura rigenerata dalla benedizione del fuoco, del cero, della fonte, fino al rinnovamento delle promesse Battesimali.
E quest’anno saremo tutti chiamati a rinnovare la nostra adesione a Cristo Risorto, a riscoprire e rigenerare il nostro Battesimo anche per la lieta circostanza che avremo proprio la notte di Pasqua dei battesimi.
Auguri con affetto
Don Gustavo e don Rodrigo
I bambini saranno:
Miriam 4 mesi
Emil 6 anni
Giada 8 anni
Dennis 10 anni
“ Una comunità diviene veramente una e radiosa quando tutti i suoi membri provano un senso di urgenza. C’è nel mondo troppa gente senza speranza, troppi gridi lasciati senza risposta troppe persone che muovono nella loro solitudine. È quando i membri di una comunità si rendono conto di non essere lì per se stessi né per la loro piccola santificazione, ma per accogliere il dono di Dio e perché Dio venga a dissetare i cuori inariditi, che vivono pienamente la comunità.”
Jean Venier
TACERE
Tacere di sé è      Umiltà
Tacere i difetti altrui è    Carità
Tacere parole inutili è     Penitenza
Tacere a tempo e luogo è         Prudenza
Tacere nelle croci è      Eroismo