La Misericordia e il perdono doni Pasquali

Carissimi,

Lo specifico del cristiano secondo il Vangelo non è un amore generico verso ogni uomo, ma proprio l’amore per il nemico, la misericordia.

Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. (Mt 5,7).

Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre nostro celeste. (Lc 6,36).

In un mondo dominato dalla violenza più brutale, dal desiderio di giustizia implacabile, dall’ambizione, dalla competizione sleale, dalla sopraffazione, dall’incapacità di accettare il diverso, il discepolo di Gesù ha il coraggio di  testimoniare sentimenti di misericordia, di mitezza , di benevolenza …

Egli accetta le parole di Paolo  “La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini“ (Fil 4,5).

Il vero discepolo di Gesù risponde al male con il bene, alla violenza con l’accoglienza, alla prepotenza con l’indulgenza: non giudica, non condanna ma avvolge tutti di misericordia. Anche nei momenti di difficoltà e di tensione mostra un “volto mite e festoso”. Purtroppo, tante volte la violenza è anche nelle nostre mani, nelle nostre parole, nel nostro cuore soprattutto: risentimenti, rancori, giudizi severi, desiderio di vendetta, di rivalsa e di ritorsione, incapacità di accogliere l’altro nella sua diversità, incapacità di perdonare, di dimenticare, perché una implacabile memoria ricorda continuamente i torti subiti. Come è importante la “purificazione della memoria!”. Diversamente si vive senza parlarsi, ci si incontra senza salutarsi, si muore senza perdonarsi … Come è importante la “conversione del cuore” perché il bene e il male nascono dal di dentro, dal cuore dell’uomo” (Mc 7,21).

La radice della violenza , del terrorismo, dell’odio, dell’intolleranza, della conflittualità è il cuore dell’uomo. Siamo convinti che non è la spada, né il missile che uccide, non la macchina imbottita o l’aereo dirottato che uccide … è il cuore dell’uomo che uccide.

Papa Francesco pur condannando senza mezzi termini il terrorismo, non ha mai giustificato il ritorno alle armi. “ Le armi sono un argomento che non dobbiamo usare . E’ la follia della non violenza sempre, in qualsiasi situazione, senza eccezioni. Noi ci auguriamo  come frutto della Pasqua che si possa prima o poi dire : benedetti gli ebrei, eredità del Signore; benedetti  i cristiani, popolo del Signore; benedetti i musulmani, opera delle mani del Signore. Osiamo augurarci che Gesù “dei tre ( giudei, cristiani e musulmani, oggi ancora divisi) faccia un popolo solo!“.

Ma noi cristiani cosa abbiamo fatto di questo Vangelo della misericordia?

Carissimi siamo tutti in cammino verso la Pasqua in questo anno giubilare, siamo impegnati a riflettere e meditare di più sulla misericordia del Padre il quale , fin dalla creazione, nella sua infinita misericordia ha incluso in sé la Resurrezione del suo amato e prediletto figlio: Gesù Cristo nostro Signore. Incarnandosi nella storia, Gesù, chinatosi su di noi ha condiviso la nostra stessa vita; con i suoi dolori e le sue gioie; con la Resurrezione ha vinto la morte rivelandoci la vera realtà a cui noi, figli di Dio, siamo chiamati: la vita nell’eterna comunione con lui. In questa Santa Pasqua auguro a ciascuno di vivere concretamente le opere di carità rendendo visibile nella nostra comunità parrocchiale, il volto dell’infinita misericordia del Padre: Cristo Risorto.

Con don Enzo e con don Manfredi auguro Buona Pasqua , con affetto  il vostro parroco don Gustavo.